Cronaca

Amore, tolleranza e rispetto. Oggi e domani

nataleCarl Jung ( 1875-1961) , famoso psicologo padre di molte teorie è il primo, agli inizi del 1900 a parlare d’inconscio collettivo, tanto da arrivare a sostenere un giorno che “la mia vita è la storia di un’auto realizzazione dell’inconscio”. Oggi troviamo le sue stesse teorie applicate alla PNL per esempio. Comincia la sua carriera, dopo la laurea, accanto a Freud ma dopo diversi viaggi nel mondo e altre teorie formulate si dissocia dal pensiero freudiano, o meglio lo integra. La PNL, la forza del pensiero e l’inconscio collettivo sono oggi applicati in svariati campi. In medicina naturalmente, ma non solo a pazienti psichiatrici, nei convegni d’ogni sorta, seminari motivazionali, marketing etc. Per spiegare l’inconscio collettivo David R. Hamilton nel suo libro (è il pensiero che conta, per l’Italia ed. Macro) fa un esempio molto semplice; immaginiamo di trovarci in una stanza piena di persone, ognuna di loro tiene tra le mani parti di una stessa corda, ora immaginiamo che qualcuno ne agiti una parte, ecco che tutti sentiremo la vibrazione, lo spostamento. Come internet, come la rete che è composta non da cavi e macchine ma da una menaide d’informazioni trasmesse, così i nostri pensieri influenzano la collettività. Questa è la ragione fondamentale per cui la conoscenza viaggia così velocemente. Per questo motivo quando apprendiamo una notizia alla tv, da un giornale o da un libro non è “nuova” perché inconsciamente noi la sapevamo già, trasmessa alla rete inconscia da altre menti. È sostanzialmente un pensiero, un’informazione che corre e che comunque ognuno di noi percepisce inconsciamente. In questo modo, l’unica limitazione all’evoluzione, alle scoperte, alla comprensione è data dalla nostra velocità di “connessione” all’inconscio collettivo. Riduciamo il tutto a una domanda vecchia come il mondo: si può immaginare quel che non si conosce? Gli alieni per esempio, nella fantasia comune hanno due braccia, due gambe, una testa, comunque parti umane, fisionomie comuni. Non c’è più nulla di nuovo in questo modo, ma solo pensieri da realizzare, in fin dei conti ogni invenzione, ogni creazione è cominciata con un pensiero. A oggi i libri sulla mente e il potere del pensiero sono sempre in aumento, tutti con un comune denominatore: è il pensiero che conta, in ogni cosa. Troviamo trattati sulla potenza della visualizzazione, anche studi scientifici sono stati eseguiti per avallare quella che una volta era solo una teoria. Individualmente e collettivamente ci influenziamo sull’altro, un articolo del 2005 pubblicato sullo Journal of Cellular and Molecular Biology racchiude anni di esperimenti di questo genere, uno tra molti è quello del 9 febbraio 2003, dove milioni di persone riunite nello stesso momento in tutto il mondo, sincronizzati con il fuso orario, si riunirono a pregare, meditare e sviluppare pensieri di pace, poco dopo la meditazione collettiva fu posto un veto sull’azione militare delle Nazioni Unite in Iraq. Sono centinaia le note bibliografiche e le pagine di documentazione su queste teorie e relativi esperimenti; ma la sostanza è che non è necessario tentare di cambiare il mondo, è sufficiente che ognuno di noi cambi lo sguardo su di esso e relative reazioni. Immaginate se domattina sui giornali, tv e cartelloni pubblicitari di tutto il mondo, invece che, reclame su orologi, alberi di natale, video giochi e quant’altro, ci fossero segnate le parole amore, tolleranza, rispetto o semplicemente, sii gentile con chi incontrerai, non credete che lo sguardo sulla giornata, almeno, cambierebbe?

Questo è il mio personale augurio, il mio dono è un Pensiero verso tutti Voi. Un momento di riflessione e tolleranza, comprensione e fiducia.

– Feci così gli auguri due anni fa… usare lo stesso testo mi sembra assolutamente coerente… con me e con il testo! – 

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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