Andrea Serra, il coraggio della passione
Cresce la disoccupazione, sopratutto tra i giovani. E non è certo una novità. Ma c’è chi, con passione e coraggio, ha trovato comunque il modo di affermarsi.
Oggi vi raccontiamo la storia di Andrea Serra, giovane scultore salentino, conosciuto alla Fiera dell’Artigianato di Milano, che questo coraggio l’ha avuto.
Abbiamo chiesto a lui di raccontarsi e di raccontarci la sua arte.
La bianca Pietra Leccese è molto tenera, viene per questo chiamata “Pietra gentile”; 20000 anni fa costituiva il fondale marino del Salento, adesso è emersa e resiste in poche zone della Puglia meridionale.Andrea, la natura, e questa pietra in particolare, la ama. Da quando aveva quattordici anni, adesso ne ha trentuno, la scolpisce; ma solo da pochi anni ha reso la sua passione una professione.
La madre, che era con lui all’esposizione, si dichiara orgogliosissima e si ricorda quando Andrea aveva sei anni e le portava i primi animaletti scolpiti, giocando con i residui del cantiere edile dello zio. Ci spiega che, nonostante le radici artistiche, il nonno scolpiva il legno, nessuno lo ha mai condizionato o indirizzato. Andrea ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, poi un corso di sceneggiatura, sulla scultura è assolutamente autodidatta.
Abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso.
Dieci anni fa mi sono fatto assumere in una bottega, dove lavoravo come dipendente, affinando la mia tecnica e continuando ad arricchire la mia produzione personale. Dopo tre anni mi sono licenziato e, con tutti i risparmi che avevo, sono venuto ad esporre alla fiera dell’artigianato qui a Milano. In nove giorni ho scommesso tre anni di lavoro. È stato un successo e questo mi ha dato la giusta spinta per continuare a lavorare in proprio. Successivamente sono stato inserito nell’Enciclopedia dell’Arte Modernaed ho ottenuto la copertina di un numero della rivista dell‘Accademia di Santa Sara. Questi due riconoscimenti ufficiali mi hanno regalato ulteriore coraggio.
Ora il progetto è esporre in una catena di negozi in Italia e all’estero. Ho già contatti con New York e Londra.
Andrea, parlaci della tua giornata tipo.
Ogni giorno scolpisco. Mi isolo nella natura, spengo il cellulare e rimango solo con la mia passione. Tutte le mie opere sono ispirate al mondo naturale e, poiché sono uniche e sempre diverse, do sempre a ciascuna un nome. Come se fossero mie figlie, non ho mai avuto una preferita.
Artigiano, Artista o Imprenditore?
Artigiano no di certo; io sono Artista, scultore e designer; anche imprenditore, ma solo perché mi è necessario promuovere la mia arte.
Adesso una domanda meno facile; in questi anni molte aziende stanno chiudendo. Dal tuo personale punto di vista, cosa hai notato? Chi sono i tuoi clienti? Anche i giovani comprano?
Andrea ci spiega che il suo problema maggiore è l’incertezza di ogni giorno, l’occuparsi prevalentemente della produzione leva il tempo necessario per la vendita e la promozione. È comunque soddisfatto.
Nella mia produzione ci sono anche opere di oggettistica, adatte alle tasche di ciascuno, anche dei giovani. In generale mi rivolgo ad un pubblico sensibile e quindi lo spettro è molto ampio; ho sconfitto la crisi aumentando la clientela sulle piccole opere. Ovviamente, non mi aspetto che tutti siano interessati alle grandi sculture da 3000 euro, ma quando succede è una grande soddisfazione personale; i miei prodotti non sono “vitali”, vendere una grande opera mi fa sentire capito e sono convinto che il mio messaggio sia stato trasmesso.
E con questo messaggio, non c’è niente di più bello della semplicità della natura, Andrea ci saluta sorridente, con tutte le sue opere dietro.
A noi rimane il ricordo di una persona semplice, che insegue il suo sogno con grandi soddisfazioni.
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