Alza quelle chiappette che ti ritrovi, e muoviti
Avete mai ascoltato Iodio? Tralasciando la – pochissima – stima che provo nei confronti di Morgan, i Bluvertigo danno sempre grandi soddisfazioni. Non è però mio il compito di parlare di musica, bensì di Syd, e se volete leggere di Musica seguite sto link!
Se non volete leggere di musica, ma di odio, vi dò il benvenuto.
Perchè io oggi odio. In realtà, odiavo in misura maggiore ieri sera, ma anche oggi non è male. Sì, odio, ogni tanto capita anche a me. Odio le persone che si lamentano, odio i loro lamenti, odio la staticità e la ripetitività con cui lo fanno.
Non ti piace quello che stai facendo? Cambia lavoro!
Non ti piace il modo in cui viaggi? Vai a lamentarti da coloro che ti possono risolvere i problema!
Non cambia nulla, anche dopo le tue lamentele? Fai la valigia e vai in un posto dove i mezzi funzionino!
Non ti piace il freddo? Mettiti una sciarpa in più!
Non sopporti i tuoi colleghi? Ignorali!
Non sopporti la tua vita, ma è una situazione momentanea? Lamentati un poco, e poi pensa che passa!
Ti manca un amico che non vedi da tanto, e ti dispiace? Invitalo a cena!
Se c’è un problema, esiste anche la sua soluzione. Se non la trovi, forse è perchè non la cerchi. Tutte le scuse che vengono messe di mezzo “eh ma non posso…eh ma come faccio a lasciare tutto qui?…eh ma…eh ma…eh ma…” sono tutti limiti che ci autoponiamo perchè non ci va di cambiare. Perché è facile fare la vita che abbiamo sempre fatto, è facile lamentarsi. E’ difficile ammettere di avere paura di cambiare, di tentare una vita nuova. Vogliamo tutti stabilizzarci, stare tranquilli, con il supermercato vicino casa, la moglie che stira e i bambini a calcio. Non c’è nulla di male nell’avere tutto questo, anzi è una grande fortuna. Ma probabilmente ti lamenterai del lavoro che fai. Del traffico al mattino. Del treno in ritardo. Della nebbia in pianura. Dell’acqua che se la fai bollire troppo ti scotta. Vuoi lamentarti anche del fatto che non esistono più le mezze stagioni? A quarant’anni, siamo già vecchi.
Alza quelle chiappette che ti ritrovi, e muoviti per arrivare a quello che ti piace fare. Ancora non lo sai? E allora prova tutto. Prima o poi, ti verrà voglia di fermarti. E se ciò non accadrà, sei una trottola, e di stare fermi non se ne parla.
Cambia vita, cambia compagnia, cambia ragazza, cambia modo di vestire, cambia scarpe, cambia sesso, cambia città, cambia paese, cambia macchina, cambia casa. Ma se non ti piace, cambia. Nessuno ti obbliga a fare una cosa che non ti va di fare. L’impedimento più grande sei tu. La paura non serve a nulla, a meno che tu non abbia un orso di fronte, in quel caso ti permette di correre talmente veloce che nemmeno te lo immagini. O di fingerti morto. Sì, insomma, togliendo i casi in cui hai la tua vita a rischio, il sentimento della paura è controproducente.
Piuttosto, odia. Anzi no, ama. Energia positiva, richiama le belle cose che vuoi. Così magari la finisci di stressare l’anima al resto del mondo.