L'Istruzione che profuma
Dopo la laurea Giovanni Pascoli intraprese la carriera d’insegnante di latino e greco presso i licei di Matera e Massa ecc … Chissà quanta gente c’era al maxi concorsone a cui partecipò Pascoli per acquisire la cattedra fissa, credo tanta, riuscite a immaginarlo lui il Signor Giovanni che si siede al suo banchetto, pronto, con la sua aria da intellettuale – perché lui lo era davvero – apre il foglio e legge: “ambarabà cicci coccò tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore, il dottore si ammalò, ambarabà cicci coccò” Qual è la risposta esatta fra queste : a) la civetta è un uomo ; b) il dottore è sposato ; c) la figlia del dottore è sposata.
Per fortuna nel 1882 quando Pascoli si laureò non esistevano i concorsi, in effetti non so bene come funzionasse l’accesso all’insegnamento, fatto sta che l’anno della sua laurea coincide con il suo primo anno di insegnamento. Stessa situazione di oggi! Al maxiconcorso per aspiranti insegnanti che non si teneva dal 1300, sono stati bocciati oltre il 65% dei partecipanti. Ditemi se esiste qualcosa di più amaramente sconvolgente! Anche se non nego che c’era da aspettarselo, visto che a quanto ne so, hanno avuto accesso a questo concorso persone che hanno conseguito il “diploma” tipo due secoli fa e hanno come dire tentato la fortuna, mentre magari ragazzi con una “laurea” triennale appena conseguita non potevano avere accesso al concorso – il giorno in cui capirò a cosa è servito questo 3+2 forse sarò una persona felice!
La novità assoluta di questo “nuovo e profumato” concorso è la “lezione simulata”, ma che parola meravigliosa “simulata” suona quasi come una presa in giro, soprattutto per tutto quegli insegnanti che hanno partecipato al concorso essendo precari dal secolo scorso e hanno tentato la sorte con la speranza di non esserlo più, quasi come se tutti questi anni d’insegnamento fossero stati una “simulazione”!
Ringrazio Profumo per aver reso la mia laurea ancora una volta maleodorante!