Marco Pannella. Memoria e occupazione
Continua lo sciopero totale di Marco Pannella per protestare contro le condizioni cui versano i detenuti nella carceri italiane. Protesta non nuova per l’uomo politico italiano che, durante la sua lunga vita, ha ricorso più volte a questa forma di protesta. Le sue condizioni sono molto gravi, i bollettini ANSA ci tengono costantemente informati su ciò, e la mente torna ad un altro storico sciopero della fame, quello del 2001 in cui rifiutò il cibo dal 20 Aprile al 19 Luglio, sempre protestando per le condizioni delle carceri italiane. Tali scioperi non sono l’unica forma di lotta non violenta -di cui è un fervente sostenitore- che ha caratterizzato la sua carriera; ricordiamo manifestazioni pacifiche, sit-in e raccolta incessante di firme per promuovere importanti referendum.
Marco Pannella, all’anagrafe Giacinto, è stato un personaggio che ha accompagnato tutta la storia della politica italiana dalla metà del secolo scorso. Forse è giusto ricordare insieme le tappe più importanti di questo percorso poiché egli non è stato soltanto il fondatore dei Radicali, unico elemento che ricordano i più.
Nacque a Teramo nel 1930 e sin da giovanissimo si interessò di politica, volendo, attraverso questa, affermare la legalità o come egli stesso disse “affermare il diritto alla vita e la vita del diritto“.
Sorvoliamo velocemnte gli anni giovanili in cui quindicenne si iscrisse al Partito Liberale Italiano, ventenne ne fu incaricato nazionale universitario, ventiduenne presidente UGI -Unione Goliardica Italiana che radunava tutte le forze universitarie laiche- e presidente dell’ Unione Nazionale degli studenti universitari.
Nel 1955, laureatosi ormai in giusiprudenza, fonda il Partito Radicale ma le elezioni, per le quali aveva promosso un alleanza con repubblicani, sono un insuccesso.
Sono gli anni del “regime democristiano“, Pannella propone un’alleanza di tutte le sinistre per contrastarla. Questa proposta non porterà a niente di concreto se non all’apertura di un fertile dialogo con Togliatti.
Contemporaneamente Pannella lavora al Giorno di Parigi come corrispondente e ha la possibilità di conoscere la resistenza algerina. Il soggiorno a Parigi però dura poco, il Partito Radicale è in crisi, Pannella ne prende la segreteria per salvarlo da un molto probabile scioglimento e inizia una della sue più grandi campagne, quella per la regolamentazione del divorzio.
Gli uomini separati, legalmente o di fatto, coprivano circa il 10% della popolazione, la società era molto cambiata rispetto alle leggi che la regolamentavano. Urgeva una riforma. Fondò a questo proposito la LID -Lega Italiana Divorzio- e i componenti della direzione nazionale che ne facevano parte provenivano da tutti i partiti e si proponevano come a titolo personale, non politico. Era il 1966 e la LID, che fece un grande lavoro di sensibilizzazione, continua ancora oggi a portare avanti le sue battaglie.
Essa, e un grande lavoro in Parlamento, fece arrivare alla legge sul divorzio, meglio conosciuta come legge Fortuna-Baslini. Non passarono molti anni, i cattolici nel ’74 promossero un referendum per abrogarla, ma vinse il no. La popolazione era per il divorzio.
Un’altra battaglia che inizia in quegli anni è sulla depenalizzazione sull’uso delle droghe. Secondo Pannella la legge italiana ricalcava troppo il proibizionismo americano, rischiando di favorire solamente le mafie e il mercato nero. È il ’75, egli durante questa sua campagna fu arrestato per aver fumato uno spinello come provocazione. Un fatto analogo succede nel ’97 quando, durante un comizio pubblico, distribuisce delle bustine di hashish a scopo dimostrativo e viene nuovamente arrestato. Numerose sono le volte che Pannella ha avuto a che fare con la giustizia; in linea con la politica del Partito Radicale, ha portato avanti le sue battaglie come proteste civili, provocazioni e disubbidienze non violente in nome degli ideali di volta in volta difesi.
Siamo al ’76, Pannella entra in Parlamento come Deputato, ci rimarrà fino al ’92, opponendosi, come aveva fatto vent’anni prima, alla grande alleanza che interessava le altre parti. Questa volta si trattava del blocco DC-PCI. Contemporaneamente contribuisce a far nascere Radio Radicale, che ancora oggi trasmette le sue trasmissioni.
Il ’77 è un anno drammatico. Cossiga, Ministro dell’Interno, aveva vietato le manifestazioni nella regione Lazio; Pannella organizza una manifestazione di protesta e un sit-in per raccogliere le firme per un referendum che viene fortemente sconsigliata da Cossiga. Durante gli scontri con la polizia rimane uccisa Giorgiana Masi, studentessa. I due uomini politici si rimprovereranno a vicenda la responsabilità morale dell’accaduto.
Un anno più tardi viene approvata la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. È una vittoria per Pannella e i Radicali che la promuovevano, ma una vittoria parziale poiché essi propendevano per una totale liberalizzazione. Tre anni più tardi tale legge verrà di nuovo valutata in un referendum, il Movimento per la Vita vorrebbe abrogarla, i Radicali vorrebbero renderla completa. Tuttavia la popolazione italiana sceglia di mantenerla com’è. Il ’78 è anche l’anno del sequestro di Aldo Moro, durante il quale Pannella è contrario alla politica della fermezza.
Nel 1979 viene eletto per la prima volta Europarlamentare.
Nei primi anni ’80 Pannella si vota sopratutto per la fame nel mondo e nel ’85 contribusce alla nascita dei Verdi.
Successivamente il Partito Radicale viene trasformato in un “partito transnazionale” che si batte essenzialmente contro la pena di morte nel mondo, per l’affermazione universale dei diritti umani e della democrazia, per la creazione di un tribunale ONU per i crimini di guerra e per i crimini contro l’umanità.
Nell’ambito della protesta contro il carcere duro per i mafiosi Pannella fa entrare nel partito due mafiosi, fatto che suscita non poche polemiche. Analogamente, durante gli anni del processo a Tortora, arrestato per scambio di persona, Pannella appoggerà sempre il presentatore televisivo. Altro avvenimento che fece parlare molto negli anni ’80 fu la sua introduzione nel corso del TG2 per protestare di una presunta violazione del diritto d’informazione.
Anni novanta. Sono due i referendum che Pannella promuove e vince. Il primo è quello sulla legge elettorale, il secondo è quello per abolire i finanziamenti pubblici ai partiti. Finanziamenti che di fatto sono stati reintrodotti pochi anni dopo, e che causano non poche polemiche ai giorni d’oggi.