Cronaca

Giovannardi e Cucchi. Visioni!

StefanoCucchi_01Riportiamo le parole del senatore del Pdl Carlo Giovanardi, che ribadisce la sua posizione sulla vicenda Cucchi.

Il tempo e’ galantuomo e si e’ fatto carico, attraverso la super perizia del tribunale, di sfatare mistificazioni e disinformazione sulla morte di Stefano Cucchi. Come ho sostenuto fin dall’inizio di questa triste vicenda, nella mia veste di allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alle politiche antidroga, Stefano Cucchi e’ stato vittima di una vita segnata dalla droga e dalle relative gravi patologie tipiche di chi ne fa uso e della negligenza di medici che lo hanno lasciato morire di fame e di sete, dando credito alle dichiarazioni di una persona che era incapace di gestirsi e doveva essere assolutamente curata. Tutto il resto sara’ valutato serenamente dai giudici che non si lasceranno certamente condizionare da pregiudizi e speculazioni ideologiche.

(Fonte Ansa)

A ciò, mi preme aggiungere le parole che ha detto oggi Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ai microfoni di
Tgcom 24.

I periti circoscrivono le lesioni che possono essere causate da cadute o da un pestaggio. La mia battaglia è una battaglia di verità, non voglio trovare per forza un colpevole, voglio la verità sulla morte di mio fratello.Quando è stato detto che Stefano era uno spacciatore nessuno ha obiettato, era vero.Le lesioni sulle mani di mio fratello vengono indicate come segni tipici da tossicodipendenza. Le analisi del sangue e delle urine non hanno riportato presenza di droga, quindi non era ciò che si vuole far passare. Io accetto tutto, ma mi si deve spiegare come sia possibile che un ragazzo di 31 anni dopo poche ore dall’arresto rimanga paralizzato. Prima si dice che non c’erano gli estremi per un ricovero, poi si parla dell’installazione di un catetere.

Credo che ogni commento sia qua superfluo.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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