La Chiesa accetta Amore e Pace?
Io sono una credente, timorata e rispettosa di Dio. Io credo anche nel rispetto dell’essere vivente e nella dignità. Credo che nessuno abbia il diritto di torturare altro abitante del pianeta. Naturalmente compresi criminali & C. Credo nella libertà e nell’amore, nella famiglia e nella ricerca. Credo anche nell’innovazione, globalizzazione e condivisione. Credo che tutto questo possa e debba convivere ed aiutarsi a crescere. Non credo che il Pontefice stia facendo “un buon lavoro”
Twitta e son felice lo faccia, ci benedice e prega per noi e questo fa parte del suo “mestiere”. Non sta seminando amore quando dice: che I “tentativi” di rendere il matrimonio “- fra un uomo e una donna – “giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione” sono “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”.
Così il Papa nel Messaggio per la Giornata della pace.
Credo che non sia un messaggio di pace, ma di divisione.. Ma lui dice “chi vuole pace non tolleri aborto e eutanasia” e specifica: “E’ anche un’importante cooperazione alla pace che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano il diritto all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia”
Benedetto XVI non mi è piaciuto nel suo Messaggio e non mi è piaciuta affatto l’interpretazione che ha dato di Pace e Amore. Possiamo stare a commentare e criticare e obbiettare quanto vogliamo ma se siamo onesti, intellettualmente e moralmente, non possiamo non ammettere che Pace significa anche morire quando la vita è un tormento insopportabile; Amore è poter baciare chi si ama indipendentemente dal proprio sesso, Amore è anche evitare ad una creatura di crescere in un ambiente senza amore.
Pace, amore e dignità anche per chi desidera sciogliere un matrimonio e deve avere, anche in questo, sostegno e supporto dalla Chiesa e da Dio – i suoi rappresentanti – se ci crede.
Benedetto XVI continua “la dignità dell’uomo, nonché le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui ‘a perseguire quale priorita’ l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti”, e aggiunge che è precondizione una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, che ne irrobustisca la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la società”.
“A un tale bene corrispondono un dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti”.
Il coraggio dei cittadini è quello di vivere all’ombra di chi non sta dimostrando coraggio perché, specifico, non basta twittare per stare al passo coi tempi.