Cronaca

G. Vi racconto Gaber

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È il 1930. Nasce un bambino a Viareggio, lo chiamano Sandro. Gioca a pallacanestro, poi abbandona, studia Ingegneria all’università di Pisa, poi abbandona. A Roma frequenta la Scuola Libera del Nudo, poi si trasferisce a Milano.
È il 1939. Nasce un bambino a Milano, lo chiamano Giorgio. Ha una salute cagionevole, la sua mano subisce una lieve paralisi. Per guarire, inizia a suonare la chitarra, come il fratello maggiore. Si diploma come ragioniere e si iscrive all’università Bocconi di Milano, pagandosi gli studi con le esibizioni al Santa Tecla.

Nel ’59 entrambi gli artisti sono alle prime armi, ma sono anche vicini di casa, e frequentano lo stesso bar, uno cantante, l’altro pittore. Nacque a questo modo il sodalizio Gaber-Luporini.
Le prime collaborazioni avvennero già dagli anni ’60, ma quei lavori servirono solo per rafforzare la loro amicizia, perché il mercato italiano non consentiva allora le pubblicazioni di esperimenti particolari.

Nel ’63 avvenne invece la prima collaborazione ufficiale in pubblico, Luporini espone le sue tele a Milano e Gaber “ne fa la serenata” come commenta il cinegiornale dell’Istituto Luce del 14 Febbraio.
Nel ’61 i due artisti, ma preferisco chiamarli qui amici, avevano firmato la loro prima canzone insieme, interpretata da Maria Monti, Sono le Nove.
Da quel momento in poi, numerose canzoni, nel repertorio di Gaber, saranno firmate a quattro mani, o da Luporini stesso.

Passa il tempo, e per entrambi sono grandi riconoscimenti artistici, dagli anni ’70 iniziano a collaborare anche sul teatro. Dal Signor G in poi, anni ’70-’71, tutti gli spettacoli sono stati firmati Gaber-Luporini. È una sigla di successo.
Gaber, da tempo malato di cancro , si è spento il giorno del Capodanno 2003, lasciando un grande vuoto nel panorama della musica italiana, e nel panorama intellettuale stesso.
Per celebrarlo, lo scorso 13 Novembre è uscito un triplo CD dal titolo “Per Gaber… Io ci sono” che racchiude la reinterpretazione dei suoi brani da parte di cinquanta artisti.
La notizia è invece di questi giorni.

A dieci anni dalla morte dell’amico, Luporini pubblica “G. Vi racconto Gaber” che uscirà il 2 Gennaio -Mondadori-Fondazione Gaber- in cui racconta il suo grande amico.
Vi lascio con le parole di Luporini.

Avrebbero voluto da Giorgio e me delle risposte. Proprio da noi che abbiamo vissuto tutta la vita nella certezza del dubbio.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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