Cronaca

MostreInCitta: Vermeer.

Mostre in città: Vermeer.

Finalmente sono riuscita a vedere quest’esposizione, ci ho già provato domenica scorsa ma la gente di domenica, nel centro di una città come Roma, sembra impazzire, sarà il natale spero!

Alla fine però ci torno durante la settimana con un paziente accompagnatore, e finalmente ho la possibilità di vederla, senza file, con riduzione biglietto – fino a 26 anni – e nemmeno c’era troppa gente.
Il fatto è che se non ci fossero stati i classici esperti d’arte a parlarci nelle orecchie, forse cela saremo goduti meglio. È Incredibile quanto in un mercoledì qualsiasi, gente di età diversa si incontri a condividere questa passione. Di fianco a me per caso, girandomi, c’era un ragazzo con un cappotto di pelle lunghissimo, come i suoi capelli, e voltandomi dall’altra parte c’era la vecchina tenerissima con l’audio guida in mano.

Ma ora parliamo della mostra!

Errando credevo che fosse incentrata sullo stesso Vermeer. Mentre vi erano accostati anche pittori che hanno avuto la possibilità di conoscere o lavorare con e per lo stesso pittore.

Comunque, oltre alla presentazione della mostra – ben fatta, vengono accompagnati i diversi quadri da fasce che gli fanno da sfondo, di colori diversi con stampato il nome dell’autore, e il titolo dell’opera, in modo da sapere già cosa stavamo per guardare a colpo d’occhio – ovviamente la pittura olandese del seicento ci lascia a bocca aperta.

Mi colpisce principalmente l’ambiente di segretezza, di intimità famigliare che in quest’epoca si cerca di imprimere e tutelare. Oltre ovviamente all uso del colore, stoffe elaborate, più o meno pregiate che siano, rappresentate in maniera eccellente. E vogliamo parlare della profondità? Non mi bastava vedere un certo quadro –  ad esempio quelli di Vermeer, di piccolo formato – la mia curiosità si spingeva oltre a quel senso di prospettiva che ci veniva trasmessa anche dalla rappresentazione del pavimento, e dalla luce che entrava dalle finestre.

Sandrina Barbera, curatrice della mostra alle Scuderie del Quirinale:

“Vermeer non rappresenta ma evoca. È come leggere una poesia. Sono quadri asciutti, essenziali. Chiunque si intenda di pittura sa benissimo che un quadro tanto è più contemplativo quanto più l’immagine è asciutta, concentrata”.

Come mia consuetudine acquisto al bookshop all’uscita di una mostra, la riproduzione in cartolina dell’opera che mi ha maggiormente colpito; e sta volta nella mia collezione aggiungo “la suonatrice di liuto”.

la suonatrice di liutoIn questo quadro notiamo da subito gli elementi frequenti rappresentati dall’autore, la cartina geografica, il tavolino, la sedia, e una delle caratteristiche ricorrenti, il fascio di luce proveniente da sinistra. Viene rappresentata una ragazza – si crede sia un personaggio che lavorava all’interno della casa, ad esempio una cameriera – agghindata a festa per l’arrivo del suo amante, lo capiamo dal fatto che sta accordando il liuto, sul tavolo ci sono degli spartiti, e suonare e cantare, era all’epoca un usanza da condividere in coppia. Con il lavoro di ripulitura dell’opera nel 1944, riapparve anche la perla che ha come orecchino della suonatrice. La mia preferita! mi trasmette davvero un senso di esaltazione, per l’arrivo di questa persona tanto attesa, e per la bellezza di questa rappresentazione – anche se è una delle opere maggiormente rovinate- ecco, ci trasmette l’attesa.

Per non parlare poi della “Ragazza con il cappello rosso” , conservato al National Gallery di Washington, firmata IVM. Ci sembra di essere veramente di fronte a questa ragazza con un cappello di piume, si crede sia la figlia maggiore dell’artista. Il fascio di luce illumina una guancia della ragazza, e i grandi orecchini pendenti di perle. Sono molte le affinità che si fanno tra questo quadro e “la ragazza con il flauto” si crede, infatti, che l’artista abbia usato la stessa modella, e la stessa sedia con le due teste leonine, e lo stesso sfondo. 

Comunque, vederete poi con i vostri occhi, se siete da quelle parti, dovrebbe essere una delle vostre tappe!

INFO:
https://www.scuderiequirinale.it/categorie/mostra-003

intero : € 12.00

ridotto : € 9.50 giovani fino a 26 anni

dalla domenica al Giovedì: 10:00/20:00
Venerdì e sabato: 10:00/22:30
Roma, Via XXIV Maggio 16

Bus: n.40, 64, 640, 70, 170, H fermata Nazionale/ Quirinale
Metro: Linea A fermata Barberini
Metro: Linea A fermata Repubblica

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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