Cronaca

Madre non sta sempre ad amore!

 Pensando ai bambini liberi d'esserloL’articolo di StateOfMind è splendido! Più di una volta mi sono ritrovata a leggere i contenuti di questo giornale delle scienze psicologiche restano poi a bocca aperta! Non certo sono stupita per i contenuti, ovviamente, se non sono loro – quindi gli esperti – a dir le cose giuste siamo “nelle grane”, ma molto più per il modo e l’espressione. Chiaro e ben scritto anche questo articolo che però, almeno per noi di SenzaBarcode, direi “facenti parte o esperti” dei  movimenti padri/madri separate, Stati Generali sulla Giustizia Familiare, Associazioni – qui cito come simbolo l’associazione che vede il nostro Gabriele Bartolucci come vice presidente – assidui “studiosi del femeno” come Sean Nevola – che oltre a rappresentare varie associazioni  è fondatore e amministratore di gruppi come questo – ed altre figure, non contiene informazioni sconosciute.

Estrapolo dal su linkato articolo e analizzo con voi

In Italia, secondo i dati ISTAT, il 18.% delle coppie ha divorziato nel 2010, il doppio rispetto al 1995: parlando con bambini ed adolescenti, ad esempio nelle scuole, sembra quasi difficile trovarne uno non costretto allo (spesso estenuante) andirivieni tra casa materna nei giorni feriali e casa paterna nel weekend.

Che lo stress dei bambini sia asessuato siamo d’accordo, ma siamo d’accordo anche che secondo i citati dati ISTAT, sembra quasi difficile trovarne uno – di questi bambini – che stia durante la settimana dal padre e dalla madre nei weekend – aggiungo, alternati.

altro punto degno di nota:

…All’età di 32 anni, il gruppo di donne con genitori divorziati riportavano più sintomi psicosomatici rispetto alle donne con genitori ancora insieme. Riferivano anche livelli di depressione più alti e maggior presenza di disturbi psichiatrici “minori”. Al contrario, i soggetti maschi provenienti da famiglie divorziate o meno non riportavano differenze significative. Relativamente alle situazioni di vita, i figli di divorziati (maschi e femmine) riportavano livelli di educazione più bassi e un tasso maggiore di disoccupazione, un tasso maggiore di separazione divorzio dal coniuge (a loro volta) e comportamenti a rischio più frequenti, come dipendenza da fumo e abuso di alcol.

Siccome stavolta, ad affermare tanto, non è solo Sheyla Bobba che non è una psicologa o una titolata  o meglio, una che titolo, pergamena e medaglia li ha conquistati “solo” sul campo – ma qualcuno che ha fatto studi e ricerche scientifiche, mi domando come le varie femministe, sostenitori del NOGadner e tutti quelli che sbandierano la vecchia e assurda litania “la mamma è sempre la mamma” o peggio “madre vuol dire amore” ora si metteranno a battere i pugni sul tavolo!

Se mai sono stati quei tempi, signore e signori, vi devo svelare che son finiti. Madre non vuol  dire amore incondizionato, non necessariamente, non “per forza”; l’istinto materno non è più distribuito gratuitamente e va riscosso un contributo. La madre è capace di procurare grandi sofferenze al figlio. Volete obbiettare, bene, questo sito internet è nato per il contraddittorio, ma vi prego non obbligateci a leggere che la madre è capace come il padre di far male, sappiamo che nessuno è ormai immune dalla cattiveria gratuita, siamo consapevoli che le uniche vittime sono i figli; da donna so con certezza che la donna è molto brava nella manipolazione, da figlia so che è molto facile essere manipolati. Chiedo anche ai/alle sostenitrici del NOGadner di ribellarsi a questa mia, di spiegarci perché e per come ritengono che il padre della teoria PAS non sia degno di considerazione, ma prego, vi prego, trovate altra argomentazione e non scivolate nella sua vera o presunta pedofilia e ne sul suo suicidio: argomentate e spiegate, confrontiamoci lealmente e con civiltà.

Chi sostiene Gadner è pregato di usare altrettanta civiltà.

Ritrengo altresì che l’etichetta PAS non vada più usata!  Sindrome da Alienazione Parentale? Ritengo non serva!

Domani uscirà un articolo sul sito www.laleggepertutti.it a firma dell’avvocato Angelo Greco, mi ha chiesto un’opinione su una sentenza e l’ho ben volentieri fornita; domani ho intenzione di fornire nel dettaglio ogni motivo, di rendere pubblico un mio lavoro durato mesi, che chiarisce i diversi motivi che mi portano a ribadire : “L’etichetta PAS non serve“, ne ai genitori, ne ai Tribunali e men che meno ai figli!

Nel dettaglio dimostrerò che abbiamo urgenza di salvaguardare il presente per avere un futuro.



Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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