Cronaca

Roma e l’obolo agli stati esteri. Inizio dell’analisi: il Vaticano

Con Daniele Frongia per approfondire il tema dei costi che Roma e Romani sostengono per gli oltre 350 Stati esteri presenti nel territorio. Inizio analisi: il Vaticano

Daniele Frongia, consigliere capitolino nelle file del Movimento 5 Stelle, è presidente della commissione speciale per la riforma e la razionalizzazione della spesa, durante l’ultima commissione ha resi noti alcuni dati che prontamente vi abbiamo fornito, li trovate a questo collegamento ma, in sintesi:

Ogni famiglia romana dona (inconsapevolmente?) più di 400 euro ogni anno alla Città del Vaticano. Tra esenzioni, servizi appaltati in convenzione ad organizzazioni cattoliche, consumi idrici ed energetici, contributi per l’edilizia di culto, i costi a carico di Roma Capitale ammontano, dalle prime stime, a oltre 440 milioni di euro. A questi, si devono aggiungere i costi per gli oltre 350 stati presenti sul territorio comunale (consolati, ambasciate). Numerosi anche gli organismi internazionali, tra cui la FAO. Quest’ultima spende meno di un caffè per il canone annuo (1 dollaro all’anno!).

Abbiamo quindi chiesto a Frongia di poterci incontrare per approfondire questa ricerca elaborata dalla Commissione con l’ausilio di esperti, si è cominciato a calcolare i costi che si sostiene per lo Stato della Città del Vaticano, “per questi siamo arrivato ad una stima, ma ci stiamo ancora lavorando e sicuramente avremo dati ancora più importanti nelle prossime settimane, di oltre 440 milioni di euro l’anno che diviso per ogni famiglia possiamo dire che è un obolo annuale di circa 400 euro l’anno”

Daniele parla di costi diretti ed indiretti e gli chiedo quindi di spiegarmi nel dettaglio che cosa si intende, se c’è altro oltre alla sicurezza che Roma fornisce alla Città Stato del Vaticano: “le voci sono molte” continua Frongia “partiamo ad esempio dalla mancata riscossione di alcuni tributi, quindi questo deriva sia dalla normativa nazionale che da quella locale, un elevato numero di esenzioni, pensiamo ad esempio all’ultima in ordine temporale -anche se piccola, vale solo qualche milione di euro – per quanto riguarda la ZTL dei dipendenti del Vaticano… ed altre per esempio i contributi straordinari per i grandi eventi…”

L’analisi di Frongia e della Commissione Speciale è approfondita e dettagliata, ma ancora come ha sottolineato il consigliere, solo all’inizio.

I “4 dei 5 stelle capitolini” sono spesso ospiti di SenzaBarcode, ma non è una mia scelta politica, è proprio che sono sempre disponibili ed impegnati su fronti che interessano noi cittadini e lettori del blog e pertanto ho imparato un po’ a conoscerli e quello che so è che non fanno proteste e/o non sollevano problemi senza proporre un luogo di dialogo per la ricerca di una soluzione. E parlare di costi e Vaticano nello stesso contesto è certamente materia delicata ma Frongia riesce ad affrontarla con estrema intelligenza e semplicità.

Seguiremo questo tema e vi terremo sempre aggiornati per questo vi consiglio l’intervista a Daniele Frongia che, in 6 minuti, riesce a fare un quadro chiaro del loro lavoro e di questi oboli.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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